
La Festa dei Morti in Sicilia
La Festa dei Morti in Sicilia viene festeggiata il 2 Novembre, una festa dalle origini antiche per ricordare tutti i defunti.
La mia “Festa dei Morti”
Ricordo che da bambina non vedevo l’ora che arrivassero i Morticini a portarmi regali, giocattoli e dolci golosi come la frutta martorana, le “ossa dei morti”ecc. Ricordo che sia i giocattoli sia i dolci venivano nascosti nei posti più disparati in casa ed io, appena alzata, ancora in pigiama, incominciavo a guardare ovunque per trovarli. Sotto i letti, nello stanzino, dietro le porte. Quando li trovavo mia nonna mi diceva questo te lo ha portato Nonno Francesco, questo Nonna Rosina ed io ero contenta perché pensavo davvero che loro fossero venuti e che pensavano a me. Poi mi portavano al cimitero a ringraziarli. Forse sarà per questo che non ho paura della morte e di andare al cimitero?
La “Festa dei Morti” origine e tradizione
Si dice che questa festa è legata a dei riti pagani. Infatti per i Celtici il 31 ottobre è l’ultimo giorno dell’anno ossia il Capodanno Celtico. Riconosciuto anche con il nome di Samhain , che significa tutte le anime. Per i celtici era il giorno in cui la notte era più lunga del giorno e di conseguenza il principe delle tenebre poteva far passare tutte anime da un mondo all’altro.
Negli anni la chiesa ha cercato di far dimenticare questi riti come Papa Gregorio che ha spostato il giorno di Tutti i Santi dal 13 Maggio al 1° Novembre. In seguito è stata introdotta il 2 Novembre anche la commemorazione dei defunti.
Di conseguenza in Sicilia si è creato un miscuglio tra sacro e profano che ha dato vita alla Festa dei Morti. Festa in cui, per tradizione, i genitori o i nonni fanno trovare dolci e giocattoli ai bambini. Esiste anche l’usanza di ripetere una filastrocca la sera prima della festa:
“Armi santi, armi santi
I sugnu unu e vuatri siti tanti
Mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai
Così di morti mittiminni assa”
Tradotta:
“Anime sante, anime sante
io sono uno e Voi siete tanti
mentre sono in questo mondo di guai
Regali dei morti mettetemene tanti”
Durante la notte tra il 1 ed il 2 novembre i regali (giocattoli) e i dolcetti vengono nascosti dai genitori o nonni o zii. Al mattino i bambini vanno a cercarli in giro per tutta la casa. Quando li trovano gli viene detto che questi sono stati portati per loro dai parenti defunti (nonni, zii ecc.).
Come per ogni Festa Siciliana che si rispetti anche per la “Festa dei Morti” si preparano dolci e piatti tipici che variano da paese a paese. Sicuramente il dolce più comune e diffuso è la Frutta Martorana. Pasta di mandorle modellata e colorata alla perfezione rappresentante frutti e ortaggi in scala ridotta.Si dice che fù inventata dalle monache del Monastero della Martorana a Palermo. Si racconta che le orgogliose monache crearono queste piccole opere d’arte culinaria per la prima volta nel Basso Medioevo, in attesa della visita dell’arcivescovo (o dell’imperatore Carlo V nel 1535, stando a un’altra versione), per sostituire con esse i frutti ormai raccolti dagli alberi del loro giardino, famoso per essere ricco di frutti, e sbalordire così l’ospite illustre. Poi abbiamo anche i biscotti chiamati “Ossa dei morti” ed i Pupi di zucchero oppure c’è chi regala “U cannistru” un cesto pieno di dolci e/o frutta secca. Vengono preparati anche i Taralli ricoperti di zucchero,
Le “Rame di Napoli” (qui la ricetta) dei biscotti golosi preparati con cacao e marmellata di arance.
I Mustazzola” con il vino cotto, i “Rami di meli” lucidati con il miele, i “Tetù” ossia biscotti ricoperti di glassa bianca o al cacao(Qui trovate la ricetta)
I “Biscotti Regina” ricoperti di sesamo e altri ancora (Qui trovate la ricetta)
Le tradizioni sono molteplici anche per quanto riguarda le pietanze; in alcune zone è uso e costume mangiare il “muffuletto/a”, un particolare tipo di pane (qui trovate la ricetta)Un’altra tradizione è quella di mangiare le fave o piatti a base di fave, come il “macco” di fave (qui la ricetta dell’amica siciliana Vittoria).Si dice infatti che per gli antichi le fave custodivano le anime dei loro defunti.
Purtroppo oggi questa festa è stata molto contaminata dall’influenza delle mode americane ma a me piace ricordarla come una festa in cui per un giorno i nostri parenti, ormai defunti, vengono a trovarci lasciando un dono per tutti i bambini. Una festa ,”La Festa dei morti”, che ci insegna a non avere paura della morte ed a rispettare la vita.
Se avete altre informazioni aggiuntive su questa festa potete contattarmi e sarò felice di integrare il mio post.


4 Comments
cakemaniaitalia
Che bello scoprire questa tradizione: un piccolo antipasto del Natale raccontato con molto cuore. Grazie!
unasicilianaincucina
Sono contenta che ti sia piaciuto tutte le mie ricette e i miei racconti sono frutto dei ricordi
Il Miraggio - consigli di viaggio e di arte
Bella la storia della tua festa dei morti: effettivamente è una buon modo per continuare a tenere in contatti con chi se ne è andato e non vedere il cimitero come un luogo triste.
Bella la foto della Frutta Martorana e dev’essere anche tanto buona!
unasicilianaincucina
grazie… la frutta martorana è molto dolce e golosa oltre ad essere molto bella da vedere,io riesco a mangiarne solo un pezzettino piccolo però…la foto non è mia è di una pasticceria purtroppo io non sono riuscita a prepararla in casa, ci proverò il prossimo anno.